La storia dell'Oasi

L'immagine simbolo dell'Oasi
L'immagine simbolo dell'Oasi

C'era una volta una ragazza, innamorata di tutti gli animali, e delusa da tanti umani, che ogni sera, portava cibo a tre colonie di minini.

Una delle tre colonie di cui Arianna si occupava, era questo il suo nome, era molto numerosa : se l'era presa in carico perchè la signora che la accudiva, anziana, morì. Nessuna delle minine di quel gruppo di creature, era ancora sterilizzata; molte avevano appena partorito e c'erano tanti miniminolini, uno più bello dell'altro, saltellanti qua e là.

Si sa, però, che purtroppo al mondo ci viviamo noi umani e spesso guastiamo, ciò che di bello e naturale esiste...

Arianna era costretta a recarsi dai minini di notte: la colonia era situata vicino ad un fiume, accanto ad un luogo molto sporco, una specie di discarica....Ma le persone dei palazzi di fronte, le lanciavano persino le mollette dai terrazzi, perchè lei non alimentasse quei poveri mici, che dalla civile comunità del quartiere erano considerati "portatori di malattie e di sporcizia":

la discarica non infastidiva, ma venti povere creature, sì ...

E noi che li amiamo tanto, sappiamo come funziona il meccanismo e a molti di noi tutto ciò è già capitato...

Tutto procedeva abbastanza nella norma, quando, una delle tante notti, dopo il pub, Arianna arrivò con la sua Panda bordeaux, compagna di mille dis...avventure :) Le scoppiò un fulmine a ciel sereno, vicino vicino ! Trovò il meraviglioso fratellino di Romeina colmo di sangue, appena investito da una macchina, sull'asfalto della strada principale... Si voltò, e solo in quel momento si rese conto di ciò che di tremendo era accaduto : durante quella giornata due ruspe avevano spianato le costruzioni in pietra dove le cucciolate erano state nascoste dalle loro madri minine, il livello del terreno era stato alzato al livello della strada: erano iniziati, i lavori di un cantiere....

Pregna di dolore, mise quel povero corpicino in macchina, dentro ad una copertina, e lo andò a sepellire in un prato, piangendo a dirotto.

La legge regionale, art.8, comma 4., recita:" I soggetti che intendono eseguire opere edilizie sia pubbliche sia private, nel caso in cui si trovino in presenza di colonie di gatti liberi e di altri animali nelle zone interessate, devono prevedere, prima dell'inizio dei lavori, un'idonea collocazione temporanea, per dette colonie coinvolte dall'apertura dei cantieri, sentito il Comune".

Ve la farò breve...Saputo questo, mobilitò non mezzo, ma l'intero mondo: una signora gattara della città di nome Maria, agguerrita e tosta, molto temuta perchè senza peli sulla lingua che si diresse in comune a far presente la legge, i Carabinieri ed i responsabili del cantiere! Insomma....tutti tutti tutti coloro che potessero e dovessero aiutarla a salvare la vita a quelle creature!!!

Sembrava impazzita, e forse una vena di pazzia davvero le si generò in quei giorni....Pazzia buona, che ormai fa parte di lei ancora oggi...

Tre giorni dopo vennero bloccati i lavori per 2 mesi per catturare e portar via tutti i superstiti ( tante cucciolate già erano scomparse :( ...)

Arianna aveva persino imparato a fare il verso della mamma gatta, e voi non potete immaginare come uscissero dai cespugli della riva del fiume ,i piccoli disperati e spaventati, che le saltavano addosso, affamati e senza mamma più...Ma la signora Maria fu determinante perche catturò con esperienza l'intera colonia trascorrendo anche notti ad attendere i mici.

Il comune riconobbe con un documento, oggi appeso alla villetta, l'Oasi felina e le fece firmare un foglio in cui la autorizzava ad occuparsi di tutti quei mici, ad entrare nella struttura e ad occuparsene per potervi accedere al meglio.

Ebbene sì, quell'Arianna sono io, per chi non l'avesse capito. I Signori del comune furono molto gentili e disposero che avessi l'elettricità, molto utile per altro, soprattutto nei mesi invernali quando alle quattro del pomeriggio è già buio...Tutt'oggi ciò che è a carico del comune è solo l energia elettrica.

Spesso mi coglieva il terrore, soprattutto i primi tempi, perchè mi sentivo sola...Poi guardavo quegli esserini negli occhi e scompariva quella sensazione all'istante...Li dovetti tenere chiusi per un po'all'interno della struttura, per poterli abituare al nuovo luogo... Quando aprii alcuni andarono via: una micia nera l'ho ritrovata nella sua ex zona, ed è nutrita da una signora; Romeo, il capo della colonia, papà di Romeina, capostipite dell'Oasi, anch'esso andò via: mai più visto...

Lavorai duramente, credetemi, molto duramente, ogni giorno, per rendere praticabile il sentiero che mi portava alla grotta e rendere questa più confortevole: pensate che portai per un anno, ogni giorno, un secchio di ghiaia a mano: lo rovesciavo per far sì che il fango si trasformasse prima o poi in qualcosa di simile ad un sentiero. Non ho mai ricevuto un centesimo da nessuno per nutrirli o curarli, se non da voi, da quando mi conoscete, e dalle mie amiche Stefania e Giuliana Mai ricevuto un braccio o una mano fisiche se non da voi, che siete venuti a costruire la villetta la scorsa estate.

E l'Oasi, da quando siete entrati a far parte della mia vita, si è trasformata nell'Oasi dei Mici Felici che conoscete

Quelle creature ora sono tutelate da una Onlus, che si occupa di loro, e che a loro non rinuncerà mai; sono tutelate dal mio e dal vostro Amore di serie A !

E non è un caso che nell'Oasi l'Amore faccia miracoli.... Pensateci su :)

ORA CAPITE PERCHE' FELICITA' E' AMARLI ? ;)

Grazie.