La storia di Leila

Leila nel gabbione di ambientamento
Leila nel gabbione di ambientamento

Leila era una micia-barbona, così soprannominata perché faceva la fila davanti alla Caritas di Piacenza per un po' di cibo assieme ai senzatetto. Ha partorito più volte e con i suoi piccoli al seguito faceva la spola tra la Caritas e una palestra lì vicino dove un signore di buon cuore le dava un po' di cibo, tra auto sfreccianti e pericoli vari. I suoi piccoli sparivano poco dopo, probabilmente falcidiati dalle auto e finiti chissà dove, ma lei era sempre lì.

 

Annalisa, una volontaria di Piacenza che l'aveva vista gironzolare più volte, ha notato che aveva un occhio mal messo e ha cercato di capire se la micina fosse di qualcuno e se ci fosse la possibilità di farla sterilizzare/curare.

Come spesso accade, davanti all'indifferenza generale è il cuore e l'iniziativa del singolo a fare la differenza: Annalisa, nonostante la micina fosse selvatica, riesce a catturarla, la fa sterilizzare e cerca di farle curare l'occhio, ormai irreparabilmente velato da una ciste trascurata.

 

Tanti appelli per lei, ma nessuna richiesta: nessuno vuole in casa una randagia irrequieta e già grande, per giunta cieca da un occhio.

 

Con pazienza ed amore Annalisa si conquista la sua fiducia e Leila diventa dolcissima e socievole, ma per motivi logistici (più di altri 10 gatti in casa, di cui molti in stallo) Annalisa può tenerla solo in un gabbione... fino al giorno in cui Annalisa non incontra Irene e la realtà dell'Oasi.

 

Da quel giorno Leila, conosce la libertà e può godersi la serenità e tutti i comfort della più fantastica oasi felina del globo terrestre!

 
P.S. Si chiama Leila come un personaggio del cartone animato Futurama... in cui la protagonsita femminile è un'aliena bellissima e intelligente...nonostante abbia un occhio solo!